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Droga del cannibale

Droga del cannibale

La Droga del Cannibale: lo stupefacente che viaggia sul web

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Salita alla ribalta delle cronache recenti per il suo presunto terribile effetto, la Droga del cannibale, cosciuta anche con i nomi commerciali di Sali da bagno, Settimo cielo o Fertilizzante per piante, è una sostanza stupefacente il cui consumo si è rapidamente diffuso tra i giovani, grazie alla facilità con la quale può essere reperita, anche online.

Mentre dilaga la paura sugli effetti devastanti di questa sostanza, e si accendono i dibattiti tra chi sostiene che provochi istinti di cannibalismo e chi ritiene che semplicemente acutizzi tendenze già insite nei soggetti che la assumono, sono stati pubblicati sulla rivista Behavioural Brain Research i risultati dei primi studi condotti da una fonte autorevole: l'Università Health Care del North Carolina (Stati Uniti).Dagli studi effettuati è emerso che la droga è un composto di tre molecole sintetiche, la più importante delle quali è il mefedrone, una sostanza la cui vendita non è ancora soggetta a regolamentazione, anche in alcuni stati membri dell'Unione Europea.

Testato sui ratti da laboratorio, il mefedrone causa effetti simili a quelli della cocaina, dell'ecstasy e della amfetamina cioè effetti stimolanti e di rapida dipendenza. La sostanza viene ricavata dal metcatinone una molecola sintetica la cui struttura può essere assimilata a quella del catinone, il principio attivo ottenuto dalla pianta del Khat consumato in Etiopia, Kenia e Yemen.

La ricerca effettuata su questa sostanza ha utilizzato il parametro dell'auto stimolazione intracranica per valutare la dipendenza provocata dalla sostanza, confrontandola con la cocaina. L'esperimento è stato condotto suddividendo i ratti da laboratorio in tre gruppi ai quali sono stati somministrati per via peritoneale mefedrone, cocaina e acqua salina, dopo aver misurato in via preliminare il livello di autostimolazione. L' osservazione è stata effettuata in 4 fasi a distanza di 15, 30, 45 e 60 minuti dalla somministrazione.

E' così emerso che tanto il mefedrone quanto la cocaina aumentano la frequenza con cui i ratti si autostimolano allo scopo di ottenere una maggiore gratificazione cerebrale. Questo effetto spiegherebbe anche l'insorgere della dipendenza dalla sostanza.Se questi studi hanno chiarito l'effetto eccitante e di dipendenza provocato dall'assunzione di questo temibile stupefacente, nulla hanno spiegato sui presunti istinti cannibali risvegliati dalla droga e constatati in alcuni episodi di cronaca negli Stati Uniti ed in uno recentissimo in Italia, precisamente a Genova, dove un ragazzo avrebbe assalito a morsi la sua ex sotto l'effetto di questa droga.Il professor Gian Luigi Gessa, neurofarmacologo dell'Università di Cagliari, si è espresso sull'argomento, affermando che le droghe non sono in grado di creare ex-novo degli istinti, ma semplicemente di risvegliarli, anche quelli più perversi come può essere quello di assaggiare il sapore della carne dei propri simili.

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